MUSICA E RITI
- Introduzione -
di Luca Bianchini
Abstract
Luca Bianchini, musicologo, introduce il tema.
Sistema musicale e Sistema cosmologico.
Nei riti antichi il canto rivolto alle divinità fu sempre cosmologico, religioso, laudativo e certo precedette ogni altra forma musicale.
I musicografi hanno lasciato degli scritti sull'antica musica greca. Se li confrontassimo con un trattato di astronomia antica, potremmo incontrare eguali simboli che fanno riferimento alla luna e ai pianeti.
Per Pitagora e i suoi seguaci il mondo era regolato dall'armonia.
I pianeti dovevano necessariamente emettere un suono, poiché è il suono che deriva dal loro movimento.
Ma l'orecchio profano non può percepirlo.
Riuscire a superare questa limitazione è come liberarsi dal vincolo terreno per ascoltare la musica del cosmo. Solo un iniziato può ascoltare l'armonia celeste dei pitagorici, mediante l'abbinamento delle corde della cetra coi pianeti. Nel mondo è possibile ascoltare la musica degli astri, passando dal macrocosmo dell'universo al microcosmo della cetra.
Accanto alle stelle fisse ci sono quelle mobili, come nel tetracordo ci sono suoni fissi e mobili. Shakespeare, nell'atto quinto del Mercante di Venezia, richiamò da grande iniziato prima la dottrina pitagorica della armonia delle sfere e poi quella aristossenica che dà più rilevanza all'aspetto etico e morale:
“Guarda come la volta del cielo è minutamente intarsiata di patine d'oro lucenti. Anche il più piccolo degli astri, nel suo ruotare, canta come un angelo, seguendo il coro dei cherubini. Questa è l'armonia delle anime immortali, ma noi non possiamo udirla, finché l'anima nostra sia chiusa in questa corruttibile veste di argilla... Osserva un gregge impazzito o una mandria di puledri al galoppo, vittime del calore della loro natura selvaggia. Se lo squillo di una tromba o la cadenza di un canto giunge alle loro orecchie, li vedrai fermarsi di botto e per il solo potere della musica vedrai i loro occhi furenti placarsi in uno sguardo immobile e mansueto. Non v'è insomma natura aspra e collerica che la musica non riesca a calmare".
Ecco perché il poeta ci ha descritto il potere di Orfeo sugli alberi, sulle pietre, sull'uomo.
L'uomo, nel cui cuore la musica è senza eco, o l'uomo, che non si commuove ad un bell'accordo di suoni, è capace di tutto: di tradire, di ferire, di rubare e i moti del suo spirito sono foschi quanto la notte e le sue passioni nere quanto l'inferno. Non ti fidar di lui, ascolta la musica”.
Testo correlato: Musica rituale dei misteri iniziatici
Note
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Bibliografia italiana minima
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Sitografia ragionata
Il sacro e la morte,
di Salvatore Natoli. [Link
al sito RAI]
Che cos'è il sacro, di Marcello
Massenzio. [Link
al sito RAI]
Il sacro, di Marcello Massenzio. [Link
al sito RAI]
Sacralità e ritualità, di
Alessandro Dal Lago. [Link
al sito RAI]
Il
Lemmario (RAI), dove il sacro non è
presente come lemma, ma vi si trovano argomenti correlati, quali morte
e rito.